Come riportato dalla stampa, ci sono state molte proteste avverso la Amministrazione Provinciale (presieduta dal Sindaco di Grosseto, Vivarelli Colonna) per la attivazione della “tassa sui passi carrabili” anche e soprattutto per le Aziende agricole che hanno accesso dalle strade provinciali. Questa tassa (che tutte le Amministrazioni precedenti a Vivarelli avevano sospeso) è stata attivata dalla Provincia di Grosseto nella primavera del 2020, nel pieno delle chiusure dovute alla pandemia, e colpisce il settore agricolo in un momento in cui non c’è certo bisogno di aggravi di costi, vista la crisi del settore peggiorata dalla pandemia nell’ultimo anno e mentre il Governo nazionale e quasi tutti i Comuni del territorio stavano cercando di aiutare i propri cittadini, sospendendo o facendo slittare i tributi.
Già recentemente erano emerse richieste di pagamento apertamente errate, beffa che si aggiungeva alla ingiustizia del “mettere le mani in tasca” ad aziende in crisi.
In questi giorni ricevo parecchie segnalazioni da cittadini e utenti di Strade vicinali (sono stato fino a poco tempo fa presidente del Consorzio che gestisce le strade vicinali “montane” di Scansano) che denunciano di aver ricevuto la richiesta di pagamento della tassa relativa al 2018 (quindi con la “promessa” che ci saranno altri arretrati da pagare) anche se le loro proprietà NON hanno passi carrabili su strade provinciali ma accedono da strade vicinali … strade vicinali che talvolta partono da provinciali altre addirittura da strade comunali.
Ma di quale “occupazione di suolo pubblico” si tratta se i passi carrabili in questione sono a chilometri di distanza dalla strada provinciale?
In questa situazione, non posso che invitare tutti coloro che hanno ricevuto la lettera della Provincia di Grosseto con le imposte da versare per passi carrabili non aperti su strade provinciali di fare una contestazione circostanziata della richiesta di pagamento in quanto non vi sono accessi da strade provinciali.
A livello generale, visto il periodo di crisi economica soprattutto del settore agricolo e i tantissimi errori nelle lettere inviate, non posso che reiterare la richiesta fatta dai Consiglierei provinciali di minoranza e da tanti Sindaci ovvero quella della sospensione da parte della Provincia di questa tassa per riconsiderare il quadro complessivo di equità della stessa e, al minimo, per affrontare i calcoli con maggiore attenzione e precisione.
Pasquale Quitadamo
Consigliere comunale Scansano
